La creatività? Quotidiana e territoriale

22/06/2009

CityProjectMarchingenioIvan De Lettera, direttore CityProject (il primo free magazine di architettura in Italia) e CityLab (laboratorio di comunicazione per l’architettura): “La creatività in tempo di crisi dovrebbe soffermarsi maggiormente sul come e non sul cosa: al di là delle innovazioni straordinarie che possono cambiare il mondo, esiste un’innovazione più slow, forse più contemporanea, che è quella delle piccole cose, del quotidiano. È più importante il come si fa una cosa, come si usa un oggetto, come si pensa e ci si interfaccia con il mondo che ci circonda, piuttosto che la novità e la genialità che trasformano il mondo. Ci sono genialità, infatti, che riguardano pochissime persone, mentre ne esistono altre che riescono ogni giorno a contribuire al miglioramento della nostra vita quotidiana. Questa è l’invenzione di una formula che si riferisce al sistema, non tanto all’oggetto in sé, quanto al modo in cui ci rapportiamo con questo oggetto”.
Massimiliano Mandarini, architetto e designer, titolare di Marchingenio, laboratorio di architettura e servizi per il territorio: “La creatività in tempo di crisi è un motore di idee per il futuro e soprattutto per un equilibrio fra il concetto di economia, di comunità e di cittadinanza. Rappresenta un motore importante per il business, ma anche per riequilibrare le politiche di governo dei territori. La creatività è un concetto che nasce molto dal territorio, dalle esperienze del passato, ma si rivolge al futuro per dare un senso di contemporaneità alla vita di tutti i giorni; deve essere al servizio di tutti e il più possibile a basso costo. Allo stesso modo del concetto di sostenibilità, la creatività dovrebbe essere misurabile e adattabile ai diversi territori, luoghi e persone”.


Fuga di cervelli, come farli tornare?

07/01/2009

cervello_frecce_azzurre2Ecco un interessante articolo di Saulle Mattei presente su key4biz.it che affronta un tema molto d’attualità per il nostro sistema paese. “I cervelli italiani, sono in fuga, ormai da qualche decennio. Tutti lo sanno, tutti lo dicono, ma come biasimare quelli che sono fuggiti o sono in procinto di farlo?”…
Articolo integrale