Papà, perche la nonna lega il telefono al muro?

Blog e Social Media nel mondo digitale 2.0: sfide, opportunità e scenari. In questa conversazione (tenuta il 26 maggio a Torino Lingotto durante la due giorni del TOSM) la cui texture di fondo a forma di ecosistema digitale è stata cucita da Massimo Giordani, la frase di Roberto Dadda: “Papà perche la nonna lega il telefono al muro” può essere senza dubbio la sua sintesi. La frase si riferisce alla figlia che ha staccato di netto suppellettili e muro, (da buon digital native quale è) quando si è trovata per le mani il telefono fisso a parete durante una visita alla propria nonna. Una metafora potente sulla percezione dell’innovazione e sul suo vissuto nel futuro della nostra vita/nazione. Marco Zamperini invece infilava in slalom due splendidi concetti: la ‘Sordità digitale’ da parte delle aziende che vogliono presenziare ma non vogliono porsi in ascolto era la prima mentre proseguiva con la conclusione che il web 2.0 è superato, ora si tratta di gestire il real time, un real time in cui il brand deve giocare al ritmo voluto dall’utente per esistere. Generazione “tell all” è l’argomento dell’intervento di Filippo Chiariglione, neo start up torinese per l’implementazione di files a tempo o ad accesso discriminato, per chi, cioè, debba condividere files confidenziali e/o delicati: quindi si parla di sicurezza, di reputation, si parla di social media con la cintura di sicurezza. Certamente una risposta ad un bisogno della rete. Ancora, Fulvio Cerutti ha parlato della capacità, durante la gestione di piattaforme di condivisione, di avere il senso del “qui adesso”: una piattaforma social e una relazione entro di essa vive esclusivamente grazie alla capacità empatica e al senso del real time da parte del suo conduttore. Fabrizio Bellavista chiudeva con il parallelo tra la circolarietà della linea di sviluppo della rete assimilandola alla visione jainista del cosmo come un tutt’uno inscindibile. Importante anche sottolineare come il pensiero necessario per la presenza in rete sia un ‘non-pensiero’ dettato da un attegiamento fluido, elastico, in progress ove il real time connatura l’essere in rete e a rete. La problematica della mentalità necessaria per esistere nella blogosfera e nei social media è trascurata e determina un impatto negativo sugli investimenti e sull’approccio.

3 Responses to Papà, perche la nonna lega il telefono al muro?

  1. melania cammisa ha detto:

    Beh! cosa dire: che ieri gli interventi dei relatori hanno sottilineato aspetti molto interessanti e soprattutto mi hanno confermato alcune cose. Ad esempio “il non pensiero” che emerge su facebook sottolineato da Bellavista. Ecco io sono molto spesso frenata e anche disorientata da questo aspetto, ancora non riiesco a liberarmi di postare argomenti,concetti, considerazioni fuori da un contesto più sistemico. Sicuramente uno dei limiti (chissà se lo è) di una non digital native.

  2. creativitaly ha detto:

    …è normale anche tra molti addetti ai lavori non applicare il pensiero necessario… il processo di cambiamento chiede metabolizzazione lenta e ‘sofferenza’ ma…. nel caso, per ispirarsi, il pensiero femminile è senz’altro molto vicino a quello orientale… gestire più conversazioni e cose contemporaneamente, lasciarsi condurre dall’intuito, fluire insomma. Ecco il link per il pensiero di de Bono sull’argomento:
    http://homepage.mac.com/bobembry/studio/biz/conceptual_resources/authors/
    edward_de_bono/water_logic.html

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